Quando il linguaggio non verbale del corpo degli altri rispecchia il nostro, significa che siamo in buona sintonia.
Si può
comunicare a livello non verbale la propria sintonia anche qualora
non ci fosse, ma consiglio di evitare l'utilizzo di tale stratagemma
se non quando sia indispensabile.
Preferisco
consigliare di valutare se il linguaggio corporeo degli altri
coincida con il nostro soltanto per verificare se stiamo andando
bene. Ossia per comprendere se il nostro interlocutore si è connesso
bene con noi e quindi siamo sulla buona strada.
Scimmiottare
postura, posizioni, gesti e movimenti di chi ci sta di fronte può
servire a inviare a livello non verbale e in modo pressoché
subliminale un senso di familiarità e di simpatia. Però se avete
bisogno di farlo significa che la persona interlocutrice non si è
connessa a voi. Quindi un buon comunicatore (e ripeto che tutti noi
siamo comunicatori, volenti o nolenti) dovrebbe capire come entrare
in empatia al posto di auto-manipolare la propria postura corporea
per piacere meccanicamente.
Ovviamente
sottolineo che in casi forzati, come durante un colloquio di
selezione, durante esami, in ambiti lavorativi o professionali,
potrebbe tornare utile, sebbene meccanica, l'abilità di far sentire
"vicina" la persona che deve darsi assenso o consenso.
Quindi
per farla breve: siate schematici e robotici, ossia puramente
strategici, soltanto quando (e se) ne avete l'impellente necessità;
farlo nelle interazioni sociali quotidiane, in famiglia, con amici e
relazioni intime porterebbe ad una “snaturalizzazione” di ciò
che siete e casomai lavorate su voi stessi piuttosto che "truccarvi".
.
Nessun commento:
Posta un commento